FARFALLE BLU

03.11.2020

"Io vivo fra le nuvole. La realtà non è per me.
La gente dice che devo scendere.
Che le nuvole non sono un luogo per diventare adulti.
Io sorrido a loro. Forse un giorno, dico forse un giorno qualcuno verrà verso il basso.
Ma io mai. La realtà non è per me.
Io resterò qui. La vista è abbastanza mozzafiato."

Quand'è che si diventa grandi per davvero? Non lo so.

Forse quando finisce la scuola, forse quando riusciamo a capire verso quale strada indirizzare la propria vita, quando iniziamo a lavorare, quando ce ne andiamo di casa, diventiamo autonomi e acquisiamo una nostra indipendenza, o forse quando incontriamo l'amore per la prima volta.

Non lo so.

So solo che un po', scoprirlo, mi fa paura. Mi fa paura perché non voglio che il tempo vada troppo veloce. Non voglio mettermi fretta ma allo stesso tempo facendo le cose con calma ho paura di perdermi, e di sprecare un po' il tempo che ho a disposizione. Mi sembra ieri che avevo dodici anni e volevo a tutti i costi diventare grande. Abbastanza grande per fare quello che volevo fare, per potermi iniziare a truccare e diventare più bella, non capendo quanto potessi essere già bella a quell'età, come lo sono tutte le bambine di dodici anni. Grande per prendere la patente, avere le prime relazioni, trasgredire un po', con la consapevolezza che siamo nell'età giusta per farlo e che non saremo mai ridicoli per questo. Diventare grandi per avere un telefono, un profilo social, per fare il lavoro dei nostri sogni. Grandi abbastanza da vivere la vita che abbiamo sempre sognato. Ma poi si diventa grandi per davvero, e forse questo succede quando ci rendiamo conto che tutto quello che avevamo programmato di fare è diventato quotidianità. E questa quotidianità non ha più lo stesso profumo che aveva quando avevamo dodici anni. Abbiamo tutti questa voglia costante di crescere, ma per cosa? Per diventare una versione migliore di noi? Boh. So solo che più piccoli siamo e più felici siamo.

Leggeri e senza pensieri.

Senza paranoie e preoccupazioni.

Tranquilli e felici come bruchi che stanno aspettando di diventare farfalle blu. Chiusi nel bozzolo al sicuro dagli ostacoli del mondo e della vita.

Diventare grandi significa alzarsi la mattina e chiedersi se la vita sta andando come vorremmo, se abbiamo fatto le scelte giuste e se vale la pena combattere per percorrere la strada che ci siamo scelti. Diventare grandi significa più responsabilità, più problemi e più scelte. Vogliamo diventare grandi per essere autonomi, per camminare per strada senza tenere la mano dei nostri genitori, anche se poi alla fine non smettiamo mai di cercare la mano di qualcuno che abbia voglia di vivere la vita con noi. Diventando grandi si perde quell'ingenuità così bella dell'infanzia che ci fa vedere il futuro con un velo di magia e di invidia verso tutti coloro che possono fare cose che a noi, ancora, sono proibite. Quando si diventa grandi non c'è più niente che non si possa fare, ma purtroppo dobbiamo prenderci le conseguenze di tutte le nostre azioni e di tutte le nostre scelte, perché non c'è più nessuno a rispondere dei nostri errori. Quindi è stupido avere fretta o impanicarsi perché ancora non si è capito cosa fare della nostra vita. Ogni cosa ha il suo tempo e il suo momento. Dobbiamo smetterla di programmare troppo il nostro domani, altrimenti rischiamo di non vedere cosa abbiamo sotto gli occhi oggi. Perché puoi chiedere all'universo tutti i segni che vuoi, ma alla fine vedi solo quello che vuoi vedere quando sei pronto a vederlo.

- Viola

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