Cosa mi hanno insegnato gli scout

15.12.2021

Caro Clan, ed è qui che si conclude il mio percorso; un percorso un po' diverso, sicuramente meno lungo di quello dei miei compagni ma ugualmente intenso e pieno di cose che mi hanno arricchito il cuore; un percorso fatto di sorrisi, pianti, giochi e momenti di riflessione. Quando sono entrata mi sono sentita spaesatissima, perché consapevole di dover partire da zero e di trovarmi in un gruppo di persone che erano già molto più avanti di me. Anche se, essendo arrivata per ultima, avevo la paura di sentirmi sempre meno degli altri, ringrazio la me stessa di tre anni fa per aver preso questa decisione. Qua dentro ho vissuto emozioni, sensazioni e persone che adesso sono parte della mia storia... e forse tutto questo non saprà darmelo nessun'altra situazione. Ho scelto di buttarmi in questo percorso perché mi sono lasciata incantare dai racconti di una persona che mi ha fatto scoprire lo scoutismo come una mamma fa scoprire le cose belle del mondo al proprio bambino. Quindi anche se in realtà ringrazio tutti, la persona che più di tutte si merita il mio grazie è Camilla, perché senza di lei qua, non ci sarei neppure io.

Agli scout ho imparato tantissime cose: ho imparato che la fatica e il dolore, in determinate situazioni, sono sinonimo di felicità e soddisfazione, e che uno non potrebbe esistere senza l'altro. Ho imparato che non esistono ostacoli che una mente aperta e un buon paio di scarponi non possano superare, e che spesso i limiti sono solo nella nostra testa. Io stessa sono riuscita a fare cose che mi spaventavano solo all'idea, ma poi ho capito che ogni tanto bisogna mettersi in gioco e avere il coraggio di sfidarsi un po'.

Agli scout ho imparato che durante un percorso non è importate chi arriva per primo e neanche chi arriva per ultimo, ma è importante chi durante il tragitto si guarda indietro e ti aspetta per vedere se stai bene e se hai bisogno di una mano. Ho imparato l'importanza di muoversi in gruppo e appoggiarsi all'altro quando si è troppo stanchi e affaticati per continuare da soli. Chiedere aiuto e farsi aiutare non ci renderà meno forti di quello che siamo. Io stessa ho chiesto aiuto molte volte durante la strada, non me ne vergogno, e sono fiera di aver sempre trovato una mano alla quale tenermi.

Agli scout ho imparato il valore della diversità, il quale mi ha fatto capire che siamo belli proprio perché diversi, e che spesso la diversità è l'unica caratteristica che ci accomuna tutti. Ho imparato lo spirito di adattamento, a dormire dove c'è un posto per posare il mio sacco a pelo e a non discutere troppo sul cibo. Ho imparato a prendermi cura degli altri, di quelli più piccoli, e dei più bisognosi. Ho imparato il rispetto reciproco e il valore della parola comunità. Ho imparato ad apprezzare tutto quello che la vita mi ha regalato e sono stata a contatto con persone che mi hanno fatto capire che purtroppo non tutti hanno avuto la mia stessa fortuna.

Agli scout ho imparato le cose più belle che si possono imparare, ho imparato la vita, e soprattutto ad apprezzare la mia.

Ringrazio tutti i compagni che ho avuto durante questi anni per lo spirito di inclusione che hanno avuto nei miei confronti, non facendomi mai sentire indietro o fuori luogo. E infine ringrazio i miei capi, che sono stati due, anzi quattro, guide.

L'augurio che mi faccio è che questo sia solo l'inizio della mia strada e che riesca a portare tutto quello che ho imparato qua dentro nella mia vita di tutti i giorni.

Grazie ancora a tutti e buona strada da un Cerbiatto Riflessivo.

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